tatiana paris | thalle @ sowhatmusica (it)

di Peppe Trotta

Un ulteriore grado di libertà, di ‘accidente’ voluto, entra a fare parte dell’immaginario sonico di Tatiana Paris per dare forma al suo secondo lavoro solista. Thalle riparte dalle intuizioni dell’esordio del 2022 – sempre per Carton Records – espandendole nel lessico e nella sovrastruttura concettuale, sconfinando in un susseguirsi cangiante di singole entità risonanti incastrate in un flusso privo di soluzioni di continuità.

La sperimentazione pura sulle potenzialità delle corde della chitarra sottoposte all’azione di tecniche estese rimane presente senza più essere centro delle composizioni. Il contributo degli agenti esterni – nastri, echi ambientali, inserti elettronici – si fa più corposo, ma è soprattutto la presenza dell’organo a caratterizzare l’insieme. I suoi suoni sostenuti permeano ciascun paesaggio, pensato e sviluppato come compresenza di elementi eterogenei da organizzare per funzionare.

Al ribollire tattile dell’elettroacustica inaugurale corrisponde la diluizione drone ambient della prima sezione della title track, così come allo stridore avant della frastagliata Pagaille fa eco la forma canzone elegante di Canine. Ogni tassello, isolato, risuona a se stante, scollegato dal tutto per forma e atmosfera. Eppure l’autrice sa ricavarne una trama coerente in cui leggerezza melodica (Avril), rigore esecutivo (Thalle), decostruzione (Grand duc) e sperimentazione (Salluit) convivono generando un caleidoscopio abbagliante.